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MAI DIRE NET Forum: ::= IDEE CAPACI DI CAMBIARE IL MONDO =::: Genocidio boero
   By Argo domenica 20 novembre 2011 - 22:44

Il genocidio del popolo boero
Spesso, nella storia, vi sono genocidi dimenticati o rimossi
dalla memoria comune, ma non per questo non vi sono delle
vittime innocenti. Questa mia affermazione è riferita alle
atrocità commesse dalla comunità nera sudafricana nei
confronti di quella dei boeri.
Ora cercherò di riassumere la storia del popolo boero in
modo cronologico dalla perdita della sua libertà:
-1902; i boeri perdono la loro libertà
-1990; Nelson Mandela (terrorista comunista) viene
rilasciato
-1994; tramite elezioni illegali il ANC (partito comunista)
vince tramite elezioni illegali, e il NWB (movimento di
resistenza boero) inizia la lotta per l'indipendenza del suo
popolo.

A dieci anni dalla fine dell'Apartheid la persecuzione
razziale in Sud Africa esiste ancora, ma si è capovolta, la
praticano i neri nei confronti dei cittadini bianchi o
boeri, i quali, con il partito marxista al potere, sono
oggetto di una pulizia etnica oltremodo brutale. I morti
ammazzati, bruciati vivi, segati a metà aumentano
vertiginosamente ogni giorno. La solita storia insomma, se
le vittime del genocidio sono di pelle nera (come nel caso
del Darfur) per bloccarlo si mobilitano Usa, Onu e Ue, ma se
le vittime sono bianche e dagli occhi chiari non gliele
frega niente a nessuno, nessuno muove un dito per pretendere
il riconoscimento dei loro diritti.


Dal 1° luglio l'assemblea nazionale ha fatto legge il
"Firearm control bill", che annulla di fatto la prerogativa
dei contadini boeri sul possesso di armi per autodifesa.
Ormai in molti danno per scontato un "effetto Zimbabwe", un
bis della pulizia etnica contro i bianchi condotta nell'ex
Rhodesia dal dittatore Mugabe. Certo i bianchi in Sudafrica
sono 3,5 milioni ma, anche in Zimbabwe cominciò così e,
prima ancora, con i Tedeschi in Namibia. Chi può ha
cominciato a scappare. Il rischio, quando morirà l'estremo
parafulmine Nelson Mandela è che venga meno ogni freno e il
genocidio contagi le città. Il problema è che i bianchi
sudafricani non hanno una madrepatria che gli accoglierebbe
compensandone i danni: vivendo lì da tre secoli e mezzo sono
oramai dei nativi, quanto gli statunitensi in America.

Rudi Botes, 47 anni, rinvenuto con gli occhi cavati nella
fattoria Genbade presso Bultonfontein, Adriana Van Der Riet,
86 anni, uccisa con 20 pugnalate in una fattoria nelle
Rocklands, Martmaria Da Bruin, 18 anni, stuprata in un lago
di sangue nel suo letto a Honeydew, Roelof Gottschalck, 34
anni, impiccato a Rustenburg. Hanno antichi nomi europei
questi martiri del Sud Africa. Ma tutto questo non nasce dal
nulla, anzi era prevedibile data la politica razzista
intrapresa dal governo nero di Pretoria. Nel 2004 il premier
Thabo Mbeki, a capo di un monocolore dell'African National
Congress d'ispirazione comunista, ha varato un pacchetto di
leggi per il "potenziamento economico dei neri" (Bee Laws).
Si tratta di leggi che, nella sostanza, rimuovono il diritto
inviolabile alla proprietà privata, cancellano ogni toponimo
Afrikaaner, chiudono i loro centri culturali, scolastici,
radiofonici, completando la rimozione di ogni segno di
matrice europea del Programma per il rinascimento africano.
Sulla china del genocidio si arriva però con il programma di
redistribuzione della terra, che consente che qualunque nero
accampi un diritto su un podere Afrikaaner, per quanto
datato o velleitario, di appropriarsene tout court:
immaginate cosa accade quando i tribunali o gli interessati
non acconsentono. O quando gli imprenditori agricoli
rifiutano le società con azionisti neri, imposte dalle Bee
Laws.


E dire che i primi a rimetterci dall'estinzione dei Boeri
sono giusto i neri. Il Sudafrica era il granaio del
continente, grazie all'export sottocosto delle fattorie
bianche. Molte delle 24 nazioni che ora soffrono la fame
nella fascia subsahariana lo devono al crollo della
produzione boera, che dava cibo a 130 milioni di africani. E
persino in alcune zone del Sudafrica quest'anno è comparso
lo spettro della fame.

FERMIAMO IL GENOCIDIO BOERO RAGAZZI!
Il genocidio del popolo boero
Spesso, nella storia, vi sono genocidi dimenticati o rimossi
dalla memoria comune, ma non per questo non vi sono delle
vittime innocenti. Questa mia affermazione è riferita alle
atrocità commesse dalla comunità nera sudafricana nei
confronti di quella dei boeri.
Ora cercherò di riassumere la storia del popolo boero in
modo cronologico dalla perdita della sua libertà:
-1902; i boeri perdono la loro libertà
-1990; Nelson Mandela (terrorista comunista) viene
rilasciato
-1994; tramite elezioni illegali il ANC (partito comunista)
vince tramite elezioni illegali, e il NWB (movimento di
resistenza boero) inizia la lotta per l'indipendenza del suo
popolo.

A dieci anni dalla fine dell'Apartheid la persecuzione
razziale in Sud Africa esiste ancora, ma si è capovolta, la
praticano i neri nei confronti dei cittadini bianchi o
boeri, i quali, con il partito marxista al potere, sono
oggetto di una pulizia etnica oltremodo brutale. I morti
ammazzati, bruciati vivi, segati a metà aumentano
vertiginosamente ogni giorno. La solita storia insomma, se
le vittime del genocidio sono di pelle nera (come nel caso
del Darfur) per bloccarlo si mobilitano Usa, Onu e Ue, ma se
le vittime sono bianche e dagli occhi chiari non gliele
frega niente a nessuno, nessuno muove un dito per pretendere
il riconoscimento dei loro diritti.


Dal 1° luglio l'assemblea nazionale ha fatto legge il
"Firearm control bill", che annulla di fatto la prerogativa
dei contadini boeri sul possesso di armi per autodifesa.
Ormai in molti danno per scontato un "effetto Zimbabwe", un
bis della pulizia etnica contro i bianchi condotta nell'ex
Rhodesia dal dittatore Mugabe. Certo i bianchi in Sudafrica
sono 3,5 milioni ma, anche in Zimbabwe cominciò così e,
prima ancora, con i Tedeschi in Namibia. Chi può ha
cominciato a scappare. Il rischio, quando morirà l'estremo
parafulmine Nelson Mandela è che venga meno ogni freno e il
genocidio contagi le città. Il problema è che i bianchi
sudafricani non hanno una madrepatria che gli accoglierebbe
compensandone i danni: vivendo lì da tre secoli e mezzo sono
oramai dei nativi, quanto gli statunitensi in America.

Rudi Botes, 47 anni, rinvenuto con gli occhi cavati nella
fattoria Genbade presso Bultonfontein, Adriana Van Der Riet,
86 anni, uccisa con 20 pugnalate in una fattoria nelle
Rocklands, Martmaria Da Bruin, 18 anni, stuprata in un lago
di sangue nel suo letto a Honeydew, Roelof Gottschalck, 34
anni, impiccato a Rustenburg. Hanno antichi nomi europei
questi martiri del Sud Africa. Ma tutto questo non nasce dal
nulla, anzi era prevedibile data la politica razzista
intrapresa dal governo nero di Pretoria. Nel 2004 il premier
Thabo Mbeki, a capo di un monocolore dell'African National
Congress d'ispirazione comunista, ha varato un pacchetto di
leggi per il "potenziamento economico dei neri" (Bee Laws).
Si tratta di leggi che, nella sostanza, rimuovono il diritto
inviolabile alla proprietà privata, cancellano ogni toponimo
Afrikaaner, chiudono i loro centri culturali, scolastici,
radiofonici, completando la rimozione di ogni segno di
matrice europea del Programma per il rinascimento africano.
Sulla china del genocidio si arriva però con il programma di
redistribuzione della terra, che consente che qualunque nero
accampi un diritto su un podere Afrikaaner, per quanto
datato o velleitario, di appropriarsene tout court:
immaginate cosa accade quando i tribunali o gli interessati
non acconsentono. O quando gli imprenditori agricoli
rifiutano le società con azionisti neri, imposte dalle Bee
Laws.


E dire che i primi a rimetterci dall'estinzione dei Boeri
sono giusto i neri. Il Sudafrica era il granaio del
continente, grazie all'export sottocosto delle fattorie
bianche. Molte delle 24 nazioni che ora soffrono la fame
nella fascia subsahariana lo devono al crollo della
produzione boera, che dava cibo a 130 milioni di africani. E
persino in alcune zone del Sudafrica quest'anno è comparso
lo spettro della fame.

Dobbiamo fermare assilutamente il genocidio boero!
www.stormfront.org/forum/t718281/

   By Pucci (2.193.208.223 - 2.193.208.223) venerdì 02 marzo 2012 - 11:30

Articolo di Ercolina Milanesi


“ SUDAFRICA: IL PAESE DELL’ARCOBALENO ORA TEMPESTA SENZA
FINE “


Ma sono, poi, così lontani i tempi dell’Apartheid in Sud
Africa ?All’apparenza sì. Nella sostanza, invece, si sta
assistendo al fenomeno opposto dove i Neri si sono
trasformati in carnefici ed i bianchi in vittime. Forse
parlare di questo può apparire politicamente scorretto, ma
non ci sentiamo di metterci il bavaglio perché è una
questione di giustizia verso i Boeri.. Da anni, ormai, con
il termine “ Afrikaners” s’iniziarono ad intendere tutti i
Bianchi di lingua Afrikaans, residenti in Africa del Sud,
compresi Negri e meticci di madrelingua Afrikaans.Nella
provincia del Capo, per esempio, molti meticci si
definiscono “Afrikaner Marroni”.
Dal 1994, in Sud Africa, è al potere una coalizione di
movimenti formata da : ANC (African National Congress),
COSATU (Congress of South African Trade Unions –Sindacati
Neri) e il SAKP (Partito Comunista Sudafricano).Una
coalizione formatasi dopo il crollo del regime di Botha e
che ha ottenuto consensi dietro false promesse di libertà,
giustizia sociale e benessere.
Che fine hanno fatto quelle promesse a quasi 10 anni di
distanza? Cosa succede, ogni giorno, nel nuovo Sud Africa
fedele al Nuovo ordine Mondiale? Succede il caos! Dalla fine
dell’apartheid nessuna promessa di Mandela è stata
mantenuta. I media fecero santo Nelson Mandela, un
terrorista dichiarato che fu imprigionato dal governo dei
Bianchi , ma che divenne Presidente non appena i Bianchi
capitolarono. Il Daily Telegraph ha scritto che “ il tasso
della criminalità è aumentato, drammaticamente, dalla fine
dell’Apartheid , facendo diventare questa terra il secondo
paese più violento al mondo dopo la Colombia”.
Dopo l’annuncio dei media che la loro lunga campagna di
sanzioni, boicottaggi ed intimidazioni aveva, finalmente,
portato “ uguaglianza “ e “ democrazia “in uno dei pochi
santuari della civilizzazione bianca in Africa, la copertura
mediatica su quel paese cessò e, oggi, si sente , raramente,
parlare del Sudafrica. La ragione è che il Sudafrica sta
precipitando nel crimine, nelle malattie, nella corruzione e
nella ferocia. Sin dalla presa del potere nel 1994, 1.368
agricoltori bianchi sono stati assassinati (cioè circa 170
all’anno, praticamente uno ogni due giorni) durante veri e
propri attacchi alle fattorie. Più della metà degli
agricoltori si sono arresi abbandonando le loro proprietà,
contribuendo alla sempre più crescente penuria alimentare
della regione. In uno studio commissionato da una importante
banca sudafricana, la Nedbank, è stato rivelato che i
criminali neri prendono, deliberatamente, di mira le
proprietà per uccidere le loro vittime Afrikaner.
Il furto non è il motivo principale, in effetti, nell’85%
dei casi avvenuti lo scorso anno, nulla fu rubato. In altre
parole, uccidere l’uomo bianco, stuprare ed uccidere la
donna bianca, stuprare ed uccidere il bambino bianco, sono
le vere motivazioni. Però, silenzio totale dei media.
Di fatti cruenti ve ne sono a centinaia. Solo nel settembre
del 2002 sono stati uccisi nove agricoltori, compresi
quattro bimbi, una coppia di anziani e pur il loro cane. Il
rapporto della polizia su tali assassinii fu “ senza movente
“. Nei primi mesi del 2002 sono stati commessi più di 30
omicidi di agricoltori, compreso l’assassinio della
musicista classica Felicity Gale, 58 anni, di Port Jackson ;
suo marito Rodney, 67 anni si salvò. Arthur Smith, 63 anni
e sua moglie Isobel, furono trovati entrambi con la gola
tagliata e con i corpi torturati nella loro fattoria di
Tundra.
Questi sono solo alcuni degli avvenimenti degli ultimi mesi.
Gli orribili dettagli ed i numeri possono essere reperiti
nei rapporti di Crimebusters South Africa.
Il Sudafrica non ha una politica appoggiata dal governo che
ammetta l’invasione ed i massacri nelle fattorie( come
avviene nello Zimbabwe ), ma usano la politica di guardare
dall’altra parte, senza fare nulla, una politica che
incoraggia le violenze dei Neri nei confronti dei Bianchi.
Il loro atteggiamento è forse meglio rappresentato da Peter
Mokaba, fino a poco tempo fa Vice Ministro dell’Ambiente e
del turismo, il quale si lamentava, recentemente, che “
l’alto tasso di criminalità sta provocando serie
ripercussioni sul turismo e bisogna promuovere una immagine
alternativa del
Sudafrica. Vogliamo incoraggiare la l gente a venire qui da
noi e dimostrare che il crimine non la fa da padrone “. Ciò
che però il sig. Mokaba non dice è che lui stesso era famoso
per gli slogan da lui inventati quando era leader dell’ANC
Comunista contro il governo Bianco del Sudafrica: “ Uccidi
il Boero! Uccidi il contadino!” ed anche “ un colono,, un
proiettile “. Ed i contadini Bianchi dovrebbero chiedere
protezione a “ questo” tipo di governo?Anche il governo dei
Neri ammette che il crimine è fuori controllo.Questi sono,
probabilmente, i meravigliosi benefici della “ democrazia
multirazziale”.
L’incidenza degli omicidi, nelle città, è assai maggiore.
Solo a Johannesburg se ne contano 500 al mese. Il Sudafrica
è, anche, la capitale dello stupro Viene violentata una
donna ogni 23 secondi e un minore ogni 30 minuti. E questi
sono soltanto i fatti di violenza carnale ufficialmente
dichiarati.
Questo record è stato raggiunto, grazie, all’innata ferocia
di Neri liberati dal controllo delle “ persone civili” ed in
parte grazie alla credenza, fra i Neri, che violentare una
vergine li guarirà dall’Aids, malattia predominante nel
paese. ( Jackie Loffell, Johannesburg Child Welfare Society,
13° Congresso Internazionale sull’Abuso e sull’Abbandono dei
Minori a Durban ).
In alcuni paesi la popolazione passa il tempo a seppellire
infetti dall’Aids.
Il dr. Andrei Jamieson , direttore medico della British
Airways Travel Clinic ha detto: “ la comunità Medico-
accademica ha discusso questo tema per alcuni anni e circa
sei mesi fa è stato deciso che, astenersi dai viaggi in quel
paese, è la cosa più ragionevole da farsi. Esiste un rischio
reale per i viaggiatori in Sudafrica e altri paesi. Abbiamo
una altissima incidenza di sieropositività e di stupri e
questo non lo si può smentire”. Il governo sudafricano, lo
stesso che rifiuta di proteggere le donne Bianche dagli
stupratori, è furioso con questi medici in quanto temono un
ulteriore perdita di turismo e di dollari.
Città del Capo, è diventata la capitale mondiale del “
commercio” e del “turismo” sessuale. Rapporti giornalistici
l’hanno definita la capitale mondiale della trasgressione.
Pervertiti da tutto il mondo vi si recano ( portando i tanti
sospirati “dollari del turismo”) per fare sesso con bambini,
molti di loro veri e propri schiavi Bianchi del sesso,
mentre altri vengono importati da bordelli della Thailandia.
“ Sesso coi bambini “ è, semplicemente, un eufemismo per
giustificare lo stupro di un innocente. “ Tours del sesso
con bambini” vengono, addirittura, sponsorizzati da alcuni “
imprenditori “, mentre il governo si gira dall’altra parte.
Nei “ vergognosi” e “tristi” giorni dell’Apartheid, queste
cose non venivano tollerate.
Il sindaco di Città del Capo, un Nero di nome William
Bantom, è stato, recentemente, trovato in possesso di una
enorme collezione personale di videocassette pornografiche
infantili nel suo ufficio, che “visionava” mentre era al
lavoro e continua a fare il sindaco….
I Boeri si sentono abbandonati e si chiedono perché nessuno
vada in loro soccorso. Forse, perché, oggi, l’uccisione di
uomini Bianchi, da parte dei Neri, risulta essere
politicamente corretta ed i mezzi di informazione evitano di
schierarsi troppo con chi , un tempo, era additato come
razzista e colonialista. Fatto è che ci troviamo di fronte
ad un Paese dove la criminalità è alle stelle, l’economia in
caduta libera e il Rand (la moneta locale) in costante
ribasso. In tutto questo bisogna tener presente che il nuovo
Sudafrica è nato grazie a quell’insieme di forze economiche
, finanziarie, politiche, militari che si possono riassumere
con il termine di Nuovo Ordine Mondiale.
La sconcertante conclusione è che per l’ANC se un Bianco
colpisce un Nero è una imperdonabile forma di razzismo (
inteso come odio razziale ) , se un Nero ammazza un Bianco ,
ha compiuto una azione politicamente corretta. Una delle
filosofie del Nuovo Ordine Mondiale.
Eppure, all’estero, chiamano questo paese: “ il paese
dell’arcobaleno”…e dire che ai Boeri pare di vivere in una
tempesta senza fine!

www.ercolinamilanesi.com/politici/pol100605-2.html

   By Tyler (93.48.97.178 - 93.48.97.178) martedì 06 marzo 2012 - 10:05

Non fa proprio ridere abbestia, o sbaglio? ;.

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