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MAI DIRE NET Forum: ::= RECENSIONI =::: MUSICA: Oldies di valore...
   By F_E_D_E_R_I_C_O mercoledì 26 gennaio 2005 - 13:35

Marillion -

MISPLACED CHILDHOOD


Siccome non mi sono mai veramente cimentato in una critica di un album, e siccome amo e suono da tempo il progressive rock, ho pensato che potrebbe esser

interessante provare per me a recensire qualche album "Oldies" del genere, sperando così di far venire alla luce e divulgare qualche piccola (o grande, in

questo caso, in senso sia musicale che commerciale) gemma del passato... come in tutti i peggiori romanzi parto dal fondo, ovvero dall'ultimo vero gruppo

progressive nato negli anni '70, ma che ha cominciato le incisioni e la sua storia "pubblica" solo nel 1981, ovvero i Marillion dell'epoca del gigantesco,

problematico, carismatico, tossicodipendetalcolista petergabrielliano fondamentalistscozzese cantante Fish (Il nome d'arte è pur sempre meglio del suo

originale, William Derek Dick, credetemi) ... Nel periodo considerato il gruppo contava, oltre al già citato Fish, l'ottimo e purtroppo sottovalutato Steve

Rothery alla chitarra, Mark Kelly alle tastiere ( =x) ) , Peter Trewavas al Basso e Ian Mosley alla batteria. L'album che recensisco è considerato dai più il

loro capolavoro, un album forse meno strettamente progressive, con qualche ottima ballata rock ( una su tutte, Kayleigh... "Do you remember... " ) ed episodi

quasi recitativi, ma in cui si distaccano marcatamente dall'ingiusto paragone con i Genesis (ingiusto perchè dove i Genesis avevano come arma l'ironia, i

Marillion sembrano sempre preferire toni più cupi, a volte angoscianti, a volte malinconici o addirittura rabbiosi, sempre comunque suggestivi... )

Misplaced Childhood altro non è che un liberatorio "a solo" spirituale di Fish, che, come i Pink Floyd prima di lui, si interroga su ciò che ha ottenuto con

il successo, ciò a cui ha rinunciato, e cerca le radici del tutto nel suo passato, nelle sue scelte... a tratti commovente, a tratti esaltante, l'album è

giustamente considerato uno dei migliori concept di tutti i tempi, piazzandosi più volte primo nei sondaggi su riviste a siti specializzati.


Pseudo Silk Kimono apre, con un morbida tappeto di tastiere, la carrellata di ricordi... una mattina come tante, crollato sotto il peso dei ricordi,

"indossando braccialetti di fumo, indifeso di fronte alla comprensione ... lo spirito di un'infanzia perduta sorge per rendere noto il suo pensiero... un

profugo... " e a chi può andare il primo ricordo, la mente, se non alla ragazza che frequentava quando era solo Will, prima che Fish prendesse il

sopravvento? Infatti, dopo la brevissima intro, ecco gli accordi di Rothery... gli inconfondibili, riverberati accordi di apertura della celebre Kayleigh...

ascoltata da sola è pur sempre una splendida canzone d'amore ( "Ricordi, i boccioli di ciliegio in piazza del mercato (la stessa piazza della sua città

natale, Aylesbury, citata anche in "Market Square Hero", N.d.R.) ? Pensavo fosseri confetti tra i tuoi capelli... " e l'ossessivo, quasi folle verso, gettato

lì come per caso: "A proposito, ti ho forse spezzato il cuore? Scusa, non avevo intenzione di spezzarti il cuore.. Mi dispiace, non avevo intenzione di

spezzarti il cuore... Ma tu hai spzzato il mio ... " ) ... un capolavoro, se ascoltata con l'intro di Pseudo Silk Kimono e con la coda quasi obbligata di

Lavender... una sciocca filastrocca infantile, che uno strano gioco mentale trasforma in un accorata dichiarazione d'amore ( " (I bambini) cantavano una

canzone per te... beh, sembrava essere una canzone per te... " ) ... frasi apparentemente senza senso all'improvviso, nel contesto, prendono forma... la

filastrocca introduce un accorato solo (ed è già il secondo, brevissimo ma intenso) di Rothery... e si chiude con il lieve, freddo inizio di Bitter Suite...

un recitativo, come il ragno di cui parla, scivola come l'oscura creatura di cui parla, il ragno "caro a molti poeti scozzesi" ... è la prima parte di Bitter

Suite, detta "Brief Encounter" ... lui aspetta un chiamata, come un padre vicino al telefono, mentre in realtà un garofano stà già appassendo nel vaso... ed

ecco il "Lost Weekend" ... l'attenzione si sposta brevemente su una squallida periferia... una ragazza sola, persa... fu a Lione che Fish incontrò il suo

"Blue Angel" ... "Magdalene era paralizzata sotto un lampione... e si rifiutò di dirmi il suo nome" ... insomma... lo squallido incontro con una prostituta

si risolve in una maniera ben diversa da come credeva, non solo "Duecento franchi per un rifugio" ... perchè ad un certo punto lei gli sussurrerà

all'orecchio "J'entend ton coeur" ... posso sentire il tuo cuore... posso sentire il tuo cuore... il tema di Lavender, su tonalità più drammatiche, torna a

farsi sentire... non più un cliente ed una put tana, ma due cuori smarriti, l'affinità tra due persone che si vendono al pubblico o sul marciapiedi che li

lega in maniera molto più profonda che non un misero e depravato scambio di soldi... ma i ricordi vagano... una sera... una sera... una ragazza che non si

presenta ad un appuntamento... un altro "Misplaced Rendez-vous" ... eppure gli avevano assicurato che non sarebbe più successo... la voce delusa di Fish,

pochi arpeggi, ma la melodia (come si sente bene in un'altra versione, strumentale) è tutta del flauto sintetizzato da Kelly... che ci introduce al

pianoforte... il pianoforte di "Windswept Thumb", brevissimo... "Sono nato con un'abitudine e da un segno... l'abitudine di un pollice spazzato dal vento (

probabile allusione ai viaggi in autostop) ed il segno della pioggia... " ma resta, resta qualcosa che lega Fish a casa.... il suo passato riemerge in

maniera diversa... la Scozia... i caseggiati, quei benedetti maledetti e sorridentemente anarchici teppisti dei suoi posti, le donne che li aspettano a casa

"I cowboys rovistatori che strombazzano col clacson" ... il pezzo è "Heart of Lothian" ... su singolo da 12'' comprende anche la versione strumentale di

Misplaced Rendezvous, molto più bella, e di Windswept Thumb... ma non comprende la coda di Curtain Call... pinkfloydiana, con l'inviato della rivista che non

riesce neppure ad immaginare cosa stia veramente fotografando... una mesto "Andiamo", rassegnato, e solo una voce lontana ci informa come lo specchio

rifletta un uomo dagli occhi tristi.. e così si chiude la prima facciata del disco...

   By F_E_D_E_R_I_C_O mercoledì 26 gennaio 2005 - 13:37

(Misplaced Childhood - Marillion, seconda facciata)


Come una bufera, ecco l'intro della seconda facciata... un curioso accostamento di percussioni e marimba, la confusione di un "Waterhole" , ovvero, in slang

scozzese, un pub, ma questo è di ben altro genere rispetto a quelle innocenti "watering holes" di Aylesbury... il sottotitolo è ironicamente esplicativo...

"Expresso Bongo" ... locali davanti al quale "I taxi si radunano con falsa solennità, carri funebri che fan da corte alla morte della verginità" ... mentre

dentro al locale "Angeli... falsi in ogni loro parola e gesto... abbassano i loro nasi per le migliori piste e vini a buon mercato" ... sono i "Lord of the

Backstage" ... ed il messaggio è chiaro... amore, ma dove sono finito, le canzoni d'amore senza valore fingono, vogliono far credere tu non sia mai stata

veramente importante per me... ed ormai sono una creatura di linguaggio... un controtempo possente, in un 7/4 in cui Trewavas e Mosley danno il massimo, fa

da sfondo al tutto, e numerose modulazioni di tonalità riflettono la confusione di Fish... e quasi senza soluzione di continuità, ecco il pezzo più lungo

dell'album, "Blind Curve" ... altro drammatico assolo di Rothery, tappeti a profusione di Kelly, e la prima sezione è un "Vocal under a Bloodlight", forse il

pezzo più "pinkfloydiano" dell'album... subito dopo un continuo passaggio di consegne tra tastiere e chitarra (caratteristica che i Marillion svilupperanno

al meglio con gli album della seconda ora, sotto la guida di Steve Hogarth) regge la seconda sezione, " Passing Strangers" , che scrivono bugie scintillanti

con inchiostro fresco per altri estranei di passaggio... Kelly e Rothery continuano ad alternarsi, e Fish ricorda "Toronto, quando Mylo crollò... lui era il

primo di noi... " ( "Mylo" ) ... la voce è quasi un pianto... ed in un'altro Holiday Inn un intervistatore distratto lo costringe a parlare, e guarda la

pioggia fuori dalla finestra appena tenta di parlare di coscienza e sofferenza... il patinato mondo dei primi anni '80 non è certo interessato a queste

cose... Fish, desolato e chiedendosi se non sia ormai davvero pazzo, allunga la mano, prende la bottiglia, e l'intervistatore se ne và... solo i sonniferi

ormai sono la sua salvezza, l'invito ad una "indifferente oscenità" ... ma è in quel sonno osceno che la coscienza si sveglia, e penetra nel perimetro... il

recitativo di " Perimeter Walk", il sentore di una presenza... tutte le brutture, i mali, i dolori del mondo... è la soglia ( "Threshold" ) ... vedove di

guerra, bambini che bruciano nel Napalm (seconda citazione dei King Crimson nel testo, dopo un cielo "Bible black" in Blue Angel) ... "E ci chimano

civilizzati? " fino a che... la chitarra esplode... il tema di "Heart of Lothian" ... ed il risveglio... il mattutino (non saprei come altro definirlo) dopo

la pioggia... Il brano è "Childhod's End ? " e ci raccona di come " mi ritrovai a piangere per un'infanzia che credevo scomparsa" ... "Una gazza ladra dentro

un arcobaleno" (tema del disegno di copertina e titolo dell'ultimo disco "Live" dei Marillion con Fish) . Il sole sorge, e la risposta è finalmente chiara...

il segreto è che non c'è una fine dell'infanzia... ci si può smarrire, si crede di poter cambiare il mondo, ma la prima cosa da fare dovrebbe invece essere

aquietare il bambino... e se forse le cose non sono andate come credevamo dovessero andare, se chi amavamo ci ha lasciato, beh... ti rendi conto che le cose

non avrebbero potuto davvero funzionare, e che il tornare da lei sarebbe stato solo un rovinare la vita ad entrambi... insomma,leggendo tra le righe, i

desideri di un bambino e basta avrebbero preso il sopravvento. L'album si chiude con la riflessione di ciò che accadde nell'81 ( " Quando percorsi le strade

nell'81 mi ritrovai il cuore nello scarico e la corona di un poeta" ) ... ma ora non serve più patria, non c'è più disonore ( la piuma bianca, la "White

Feather" del titolo del brano) perchè l'importante è continuare a possedere i nostri cuori, al di sopra di ogni uniforme o travestimento... finale un pò

retorico ma ben reso, buona chiusura di un album eccelso, uno dei capolavori del progressive rock... consigliato a tutti, anche a chi non ama il genere...

   By F_E_D_E_R_I_C_O mercoledì 26 gennaio 2005 - 13:45

L'ho riletta... fa C A C A R E --- :(

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