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   By Liola (62.205.132.217) venerdì 19 gennaio 2001 - 12:42 |
Avevo quasi 24 anni, ero giù a Rimini a lavorare.
Stavo in un grande complesso, sulla strada che porta a Covignano.
Un posto carino, molto grande, pieno di gente di vari paesi.
Avevo sempre il turno di notte, ero la cassiera del ristorante e, al contempo, finito il mio turno, dovevo fare il giro nelle altre strutture (piscina, campo tennis, discoteca) per ritirare gli incassi della serata.
Tra noi colleghi, tutti molto giovani, c'era un bel rapporto.
Quasi sempre insieme, scherzi, risate e anche qualche incomprensione; dopo tutto tra inglesi, croati, romagnoli, americani, brasiliani ecc. era una vera torre di babele.
Quell'anno avevo scelto di non prendere un appartamento per conto mio, praticamente vivevo giorno e notte dove lavoravo.
Con me, in questo complesso, in pianta stabile, c'era un altro ragazzo: Fernanji.
Cioè si chiamava Fernando ma, inquanto brasiliano, noi italiani lo avevamo ribattezato con il nostro portoghese stentarello.
Il posto in cui lavoravo era veramente grande, dislocato quasi in collina, su tre altezze diverse, comprendeva anche una parte sottostante al ristorante estivo.
Al livello inferiore si trovavano infatti il pub e ristorante invernali e, prima ancora, una serie di meandri laterali ad un corridoio davano spazio agli uffici dei direttori, alla camera di Fernanji ed alla mia (potevamo anche parlarci grazie ad un apparecchio intercomunicante che lui stesso aveva installato).
Oltre a noi, la notte, era presente anche un guardiano che sorvegliava, armato, ogni parte dell'area del complesso.
Un ragazzo veramente in gamba.
Di giorno lavorava la sua terra e prestava servizio nei boschi.
Insomma uno con due palle così.
Avvenne che fu di nuovo sera e la gente iniziò ad arrivare, il ristorante si riempiva, i camerieri correvano, il cuoco sclerava...
Tutto come al solito. O quasi.
Erano circa le due e mezza del mattino quando iniziammo a chiudere i battenti.
Da li la solita menata: chiudi i conti, conta gli incassi dei camerieri, fai il giro degli impianti per ritirare i loro totali, tornare negli uffici a depositare il bendidio in cassaforte ecc.
Poi arrivava una volante, magari del commissariato di Riccione...
Ormai erano le 3e15 del mattino, in piedi c'ero solo io, il guardiano non era ancora arrivato.
Fernanji si era ammalato qualche giorno prima, gli era venuta un'infezione ad un piede tanto da farlo sembrare Alberto Sordi in quel film in cui trascina il piede con la suola zeppata.
Lui era già a letto.
Me ne andai al piano di sotto, nella mia stanza, mi cambiai, guardai l'ora: le 03,30 di notte.
"Che faccio dormo? No, parole crociate!"
"Dunque 10 verticale, questo lo so, questo no... poi che è sto articolo del Triluss... zzzzzzz..."
Domiveglia.
B A N G !
B A N G !
A questo punto è giusto che ammetta quanto sia impressionabile. A volte perdo la padronanza e non ragiono.
Aprii gli occhi di soprassalto ma la debole luce della candela non mi era sufficiente a capire bene cos'avevo intorno.
"Oddiooddio, omamma colpi di arma da fuoco" "Ommammamiabella una sparatoria!"
Il cuore non faceva più tic tac.
"Hanno sparato al guardiano" Questo fu il mio primo pensiero.
Mi precipitai all'interfono installato dal mio collegaga. Nell'oscurità della notte, mezza rimbabita per natura e dal sonno, trascinai lenzuolo, materasso, e sedia accanto al letto.
Schiacciai il bottone che emetteva il cicalino nella stanza di Fernanji per svegliarlo, sudavo tutta, le gambe mi tremavano e dicevo: "Aiuto adesso arrivano e sparano anche me..."
Finalmente sentii la voce di Ferni.
"Tutto bein?"
"Disgraziato, è un minuto che tengo premuto il cicalino, corri da me che ci son stati due spari. Non sento più nulla, hanno ammazzato il guardiano"
Lui, quanto mai incredulo, ma senza ragione per dubitare delle mie parole riuscì a dire:
"Ahhhhhhhhhhhhhh o Madonji e ora cosa facciamo..."
Io, sempre più a ruota libera, impietrita dalla paura:
"E se gli hanno sparato ma non è morto? Dobbiamo andare a vedere, magari è per terra ferito"
Chiudemmo la conversazione, mi misi le pantofoline da mare, stavo in mutande con una maglietta regalatami dai miei, a imprecare e pregare con un filo di voce.
Dopo poco meno di un minuto Ferni. già bussava alla mia porta. Lo feci entrare, aveva una torcia, mi prese la mano e disse: "Andiamo insieme a cercare il guardiano"
Tra lui ed io due barelle viventi, due mongoloidi integrali in mutande e ciabattine, il piede di Fernanji rimbombava lasciando un tonfo sordo ogni volta che faceva un passo.
La luce della torcia tremava perchè dalla fifa gli era venuto il polso isterico.
Stavamo strisciando contro la parete dell'ultimo corridoio, quello prima di fare le scale che conducevano al piano superiore.
Scorsi un'ombra. Persi unanno di vita.
Sbucò fuori il guardiano.Armato.
Io e Fernanji urlammo con tutto il fiato che avevamo in gola.
Urlammo così forte che il guardiano credette stessimo scherzando e s'incazzò come non mai.
"Ignoranti, invorniti, me n'al so. Cla vaca boia ledra sozza d'unamadonna... Alora adesso mi dite cosa fate qua con la torcia in mano. Sono quasi le 4 con la torcia in mano. Coglioni! Con la torcia in mano alle 4 penso che sono i ladri e sparo. Coglioni!"
Era arrabbiatissimo. Fernanji era pallido, io non osavo aprire il becco che dicevo che il guardiano mi menava. Ferni. pure.
Stavamo lì zitti ad ascoltare la ramanzina quando Ferni. realizzò che la mia suggestione mi aveva giocato un brutto scherzo.
Si voltò verso me è cominciò a sfogarsi in portoghese.
Da bianco divenne verde di rabbia, poi rosso mentre mi faveva la macumba.
Il guardiano era andato a bersi qualcosa e, mentre tornavo in stanza, lo sentii da dietro il bancone del bar che diceva: "Le femmine, le femmine portano male lo diceva sempre mio nonno..."
Vai a fare del bene...
Liola, versione io ti salverò.
| By Ungureanu (213.167.205.192) venerdì 19 gennaio 2001 - 18:27 |
Va bene, deciso: TI SPOSO!
| By Ungureanu (213.167.205.192) venerdì 19 gennaio 2001 - 18:28 |
ma poi hai capito cos'erano 'sti due colpi?
| By Liola (62.205.133.252) sabato 20 gennaio 2001 - 13:51 |
I due colpi di arma da fuoco erano reali.
Ma erano stati sparati fuori dalle mura di questo complesso in cui lavoravo.
Il guardiano la notte a seguire mi fece una carezza perchè capì che avrei anche rischiato la vita per andare ad aiutarlo, se fosse stato in pericolo.
La paura è una cosa tremenda. Ti paralizza.
Sposami, sposami che poi voglio la notte di nozze lunga 48 ore!
Liola.
| By lia (213.45.199.45) sabato 20 gennaio 2001 - 16:43 |
Pensate di invitarci alle nozze ?
| By Liola (62.205.132.181) lunedì 22 gennaio 2001 - 18:32 |
Dovremmo parlarne.
Più che altro che succede quando stiamo al pranzo di nozze e cominciate a bisticciare tra di voi?
La nutella è di sinistra...
Voi donne dovete fare la calza...
Poi c'è il moroso geloso, la fidanzata tormentata..
Non parliamo di LaZia che cercherebbe di far cambiare idea a Ungu. anche dopo il si.
A presto.Liola.
| By lia (212.171.153.207) lunedì 22 gennaio 2001 - 18:48 |
Liola,hai poco fiducia nel tuo futuro "sposo"
non mi sembra il tipo da farsi influenzare.
Mi sembra piuttosto che per convincere Ungu al matrimonio visto le sue idee a riguardo,
sia valido il detto "bisognerebbe trascinarlo per i capelli".
Scusa UNGU Non ho resistito
Liola per il vostro bene ,faremmo a meno del banchetto nuziale.
| By Liola (62.205.132.182) martedì 23 gennaio 2001 - 00:26 |
In effetti non sono preoccupata per Ungu. bensì è Clint che m'inquieta.
Ne sa sempre una più del diavolo. Come le donne, a pensarci bene...
Te lo riesci ad immaginare il momento della fatidica frase "se qualcuno a qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre"?
Potrebbe succedere di tutto.
Già mi vedo la sommossa generale dei ragazzi.
E Goat chi lo tiene lui!?!
E ancora il Bastardo Genetico, Giulion, ecc. ecc.
Qui bisognerebbe studiare qualcosa.
Cioè, detto chiaro chiaro, voi altre dovreste tenere occupati i signorini.
O io non me lo sposo più.
Liola, ovviamente versione Macchiavelli...
| By Goat (213.45.238.33) martedì 23 gennaio 2001 - 00:50 |
deve essere proprio un brav' uomo il nonno di quel guardiano, mi ricorda il mio
liola don uorri, ho un grande rispetto per il matrimonio e non farei nulla per rovinare il tuo e quello di ungu.....anche se mi divertirei un casino, inoltre può essere che abiterete a casa tua così mi libero di un adorabilissimissimo vicino
| By Liola (62.205.133.64) martedì 23 gennaio 2001 - 20:49 |
Goat sai è un pezzo che vorrei parlarti e siccome qui non è proprio il posto più opportuno, spero tu capirai bene che, in momenti come questi, si ha bisogno di un aiuto.
Dunque, in effetti, non so come iniziare ma per il bene che ti porto DIMMI DOVE ABITA UNGU!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Ti pregooooooooooooo!!!!!!!
Boooooooooooooooohhhhhhhhhhhhhhh.
Liola, versione la spada nel cuore (da quando so che tu sei il suo vicino).....
| By Goat (212.171.178.29) mercoledì 24 gennaio 2001 - 02:59 |
bhè facile....sul mio pianerottolo, al quarto piano del civico 17 bis in via dei gatti neri, in che città? sfigopoli
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